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mercoledì 2 giugno 2010

Riforma Gelmini: ricadute sul sistema scolastico della provincia di Bologna

«Alcuni dati presentati dalla presidente Draghetti e dall'assessore De Biasi della Provincia di Bologna»
La presidente della Provincia Beatrice Draghetti e l'assessore provinciale all'Istruzione formazione e lavoro Giuseppe De Biasi mercoledì 26 maggio hanno incontrato i membri della Conferenza provinciale di Coordinamento per il miglioramento dell'offerta formativa e i rappresentanti delle organizzazioni sindacali per esaminare "Le ricadute sul sistema scolastico provinciale dei tagli relativi agli organici e delle modifiche ordinamentali: analisi e confronto".
Alcuni dati
Per quanto concerne i tagli, la circolare ministeriale (C.M.) n° 37 (aprile 2010) “Dotazioni organiche del personale docente per l’anno scolastico 2010/2011-Trasmissione schema di decreto Interministeriale” è coerente con la riduzione di insegnanti ed operatori ATA, che da fonte sindacale è stimabile a livello nazionale in circa 150.000 unità in meno nel triennio. Nella nostra provincia (-231 docenti) e regione (-1192) il taglio è ancora più drammatico perché avviene a fronte di un aumento della popolazione scolastica.
Il problema, ovviamente, non è soltanto nei tagli di personale riferiti ai diversi ordini di scuola, ma anche in molte e fondamentali questioni di rilevanza generale: la riduzione delle ore di insegnamento, l’aumento degli alunni per classe (e la contestuale maggiore difficoltà per l’integrazione scolastica degli alunni disabili), il rischio che siano messe in discussione le concessioni di classi in montagna o in piccoli centri. E, inoltre, il funzionamento delle scuole, (pulizie, vigilanza, servizi e il taglio drastico del personale ATA e degli appalti), l’esposizione finanziaria degli istituti.
La presidente Draghetti e l'assessore De Biasi hanno illustrato le criticità che stanno emergendo per quanto riguarda la dotazione organica delle scuole:
Scuola dell’infanzia
A fronte di un aumento costante di bambini fra i 3 e 5 anni residenti nella nostra provincia (da 19.927 del 2000 si è passati a 25.526 nel 2009, pari a +28,10%), l’offerta di sezioni statali è uguale allo scorso anno. Se la situazione rimarrà la stessa, resteranno in lista d’attesa circa 600 bambini e bambine (per l’esattezza 628 comprendendo il comune di Bologna) e non sarà soddisfatta la richiesta di 19 nuove sezioni. A livello regionale i bambini esclusi sono circa 2000.
Scuola primaria e Scuola secondaria di primo grado
Secondo la Circolare Ministeriale, l’assegnazione degli organici per la Regione Emilia-Romagna prevede per le primarie una diminuzione di 264 posti rispetto all’organico dello scorso anno scolastico a livello regionale ed una diminuzione di 196 posti nella scuola secondaria di I grado. Per la provincia di Bologna, si tratta di 48 posti in meno per la primaria e di 58 posti in meno per la secondaria di I grado (Fonte Ufficio Scolastico Regionale). Da contatti informali con l’Ufficio Scolastico Provinciale (USP) è emerso che è stato confermato il tempo pieno per 1091 classi, lasciando quindi inevase 61 richieste.
Rispetto ai fabbisogni dei territorio, per quanto riguarda Bologna nella scuola primaria a fronte dei 3319 posti richiesti ne sono stati assegnati 3227 (-92); nella scuola secondaria di primo grado a fronte di 1778 posti richiesti ne sono stati assegnati 1623 ( - 155).
Scuola secondaria di secondo grado
La definizione degli organici è ancora in corso, ma ricordiamo che la C.M. assegna alla nostra regione, rispetto all’anno precedente, 770 posti in meno. Nello specifico, per la provincia di Bologna, se ne prevedono 125 in meno.
Nell’ambito della “riforma Gelmini”, accanto ad una generalizzata riduzione di ore nel primo anno di tutti gli indirizzi, è inoltre prevista una diminuzione di ore nei secondi, terzi e quarti anni degli istituti tecnici e professionali che rischia di penalizzare ulteriormente questi indirizzi di studio.
Istruzione degli adulti
La riorganizzazione prefigura riduzioni importanti negli organici, a fronte di un aumento crescente dell’utenza; un sostanziale irrigidimento dell’offerta formativa, in particolare per quanto riguarda l’erogazione di corsi di alfabetizzazione di lingua italiana agli adulti stranieri.
Integrazione alunni disabili
La diminuzione del tempo-scuola e il contestuale aumento del numero di allievi (disabili e non) nelle classi ostacolano una reale integrazione degli alunni disabili anche nella scuola dell’obbligo.
Si rilevano classi in cui sono inseriti fino a 4 e 5 alunni disabili e molte sono le classi numerose (fino a 35 alunni) con 2 e 3 alunni disabili per classe.

Prossimamente si prevede di portare il tema in Conferenza Metropolitana e di coinvolgere la Regione Emilia-Romagna.
Leggi Nota stampa con i dati diffusi da Draghetti e De Biasi (96 KB)