Tito visitò Brioni per la prima volta nel 1947 e la Villa
Bianca divenne la sua residenza ufficiale nel 1953. Il suo ultimo soggiorno a
Brioni è stato registrato nel 1979. Tito trascorse a Brioni in media quattro
mesi all'anno e il Brioni Maggiore e Vanga erano i suoi luogo di residenza
preferiti.
Tito era un eminente uomo di stato e uno dei fondatori del Movimento dei non
allineati. L'ex presidente dell'ex Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia
a Brioni ha ospitato numerosi capi di stato e di partito. Le Brioni erano uno
degli influenti centri della politica mondiale.
Tito dalle Brioni conduceva lo stato, il Partito e l'esercito
Amante della natura, entusiasta degli animali e conoscente
dei valori storico-culturali, Tito ha sostenuto la protezione delle foreste,
del paesaggio, dell'allevamento e popolamento degli animali, la ricerca e la
conservazione di monumenti e l'organizzazione di strutture alberghiere. Grazie
a questa scelta, le Brioni hanno conservato e sono diventate attraenti per i
turisti nazionali e stranieri.
Tito e l’Istria
Josip Broz Tito era in stretti rapporti con i suoi vicini, e
riceveva spesso i rappresentanti delle organizzazioni e delle comunità sociali
e politiche. Conobbe tanti istriani soggiornando dalle loro parti; visitava
spesso le organizzazioni lavorative, le scuole e gli ospedali, e partecipava
alle manifestazioni culturali e alle riunioni
popolari. ="">
Tito sulle Brioni
Tito ospitò tanta gente sulle Brioni. Subito dopo il
suo arrivo, incominciò il rinnovamento intensivo e lo sviluppo delle isole.
Furono sanate le conseguenze del bombardamento, completato l’inventario
derubato, posata la nuova tubazione e l’elettrocavo Fasana – Brioni, sanati i
danni agli alberghi e alle ville, purificate le foreste, assestati i parchi,
rimboscati i terreni nudi, protetti i monumenti culturali e rinnovati gli zoo.
Con il bombardamento, gli alberghi danneggiati “Nettuno I” e “Nettuno II”
furono completamente distrutti. Sulla base delle fondamenta di “Nettuno II”,
nel 1961 fu costruito l’albergo “Istria”.nbsp;
Sulle Brioni Tito non fu ospitante e interlocutore soltanto di statisti,
politici e diplomatici, ma anche di tante personalità pubbliche e culturali
(Valentina Tereshkova, Che Guevara, Alberto Moravia, Mario del Monaco, Sofia
Loren, Carlo Ponti, Gina Lollobrigida, Elizabeth Taylor, Richard Burton e tante
altre personalità del Paese e dell’estero). Tito si sposò tre volte. Dalla
prima moglie Pelagija Belousova ebbe 3 figli: Žarko, e Zlatica e Hinko, che
morirono da bambini. Durante il suo secondo matrimonio con Herta Haas,
nacque suo figlio Mišo, e da Jovanka Budisavljević non ebbe figli. Dopo
la sua morte rimasero i suoi due figli, sei nipoti, nove bisnipoti e due
trinipoti
Tito nel tempo libero
Durante la pausa tra i Viaggi della pace, i congressi e le
sedute, il presidente Tito usava il suo tempo libero per le attività che gli
ampliavano gli orizzonti e le conoscenze. La luce a casa sua era accesa fino a
notte inoltrata. Tito amava la fotografia. Spesso faceva e sviluppava le
fotografie da solo nel laboratorio fotografico su Vanga. La parte
dell’attrezzatura gliel’ha regalata il presidente americano Kennedy.
Il suo amore verso gli animali dimostrava sulle Brioni con l’allevamento e la
protezione del mondo animale. Oltre alle specie animali autoctone, nello zoo e
nel parco safari vivevano tante specie regalategli da varie parti del
mondo.
Tito spesso passeggiava per le Brioni, lavorava nel frutteto e nel vigneto, si
prendeva cura di ogni albero, monumento culturale, rarità naturale, opera
d’arte e altri valori. Molto noti sono “I mandarini di Tito” che regalava a
tutti, per tutto l’ex paese, nonché le ricerche della località “Castrum
Bizantino”, con cui è stata completata la storia delle Brioni dal II secolo a.
C. al XIV secolo d. C.
Tito e statisti
Sulle Brioni Tito svolgeva una parte significativa
delle sue attività statali e politiche. In novanta incontri parlò con
presidenti, re e imperatori di sessanta stati, e inoltre si incontrò con
presidenti di governi e con ministri di un centinaio di paesi di tutto il
mondo. Sulle Brioni Tito ricevette più di duecentocinquanta delegazioni statali
e parlamentari, delegazioni di partito, quelle sindacali, militari,
scientifico-tecniche, nonché altre delegazioni straniere e ancora di più
delegazioni del territorio dell’ex Jugoslavia. Parlò con più di 300 capi di
missioni diplomatiche del paese e con ambasciatori accreditati nel territorio
del’ex Jugoslavia.
Alle Brioni venivano diversi statisti e leader di partiti dell’Est e
dell’Ovest, dell’Africa, dell’Asia e di altri continenti, al fine di scambiare
le opinioni con Tito, sentire i suoi consigli e avviare delle iniziative
internazionali. Tra di loro c’erano anche Hailé Selassié, imperatore
dell’Etiopia, Gamal Abd el-Naser, presidente dell’Egitto, Jawaharlal Nehru,
presidente del governo indiano, Houari Boumédiène, presidente dell’Algeria,
Kenneth Kaunda, presidente della Zambia, Kwame Nkrumah, presidente del Ghana,
Habib Bourghiba, presidente della Tunisia, Ahmed Sukarno, presidente
dell’Indonesia, Houa Kuo-Feng, presidente della Cina, Fidel Castro, presidente
di Cuba, Ho Chi Min, presidente del Vietnam e Urho Kekkonen, presidente della
Finlandia. Gli ospiti di Tito sulle Brioni furono anche dei capi statali e
politici dei paesi dell’Europa dell’Est come Nikita Chruščëv, Leonid Brežnev e
Nikolaj Podgornyj, Nicolae Ceauşescu, János Kádár, Edward Gierek, Walter
Ulbricht e Yumjaagiin Tsedenbal.
Sulle Brioni Tito fu ospitante di tanti sovrani: oltre a Hailé Selassié,
ricevette Paolo, re di Grecia, Sihanouk, principe della Cambogia, Zahir, re
dell’Afghanistan, Pahlavi, scià d’Iran, Olav, re di Norvegia, Jean, granduca
del Lussemburgo, Giuliana, regina dei Paesi Bassi, Elisabetta, regina del Regno
Unito, Birendra, re del Nepal, Margherita, regina di Danimarca e Husayn, re di
Giordania.
Tito e i Non allineati
Grazie alla riunione Tito – Naser – Nehru del 1956,
quando furono gettate le basi della politica del non allineamento e quando fu
firmata la “Dichiarazione delle Brioni”, le Brioni diventarono note come “le
isole della pace” e “il porto originale dei non allineati”.
Tito partì l’ultima volta dalle Brioni il 29 agosto 1979 alla VI
conferenza dei capi di stati e di governi dei paesi non allineati
tenutasi all’Avana
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